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 Introduzione alla Tecnologia

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Lele Comabbio Admin
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Lele Comabbio Admin


Numero di messaggi : 134
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MessaggioTitolo: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptyDom Giu 28, 2009 9:08 pm

Tecnologia


Insieme delle procedure e dei metodi attraverso i quali si realizza l'applicazione delle conoscenze scientifiche alle attività produttive. La tecnologia è un campo estremamente vasto, caratterizzato da molteplici aspetti: comprende sia il complesso di conoscenze e di studi teorici mirati a risolvere problemi pratici, sia la progettazione e la realizzazione di prodotti di vario tipo, fra i quali capi di vestiario, alimenti, manufatti, strutture edilizie, dispositivi elettronici e sistemi informatici.

1) PROGETTAZIONE
Caratteristica comune di ogni attività tecnologica, indipendentemente dall'obiettivo che si prefigge, è l'aspetto connesso alla progettazione. La progettazione è un concetto di difficile definizione: spesso viene caratterizzata come "esercizio dell'immaginazione nella specificazione della forma". Scopo della progettazione è conferire una forma, una struttura o una sistemazione a un prodotto tecnologico da realizzare, affinché esso costituisca un tutto integrato ed equilibrato in grado di servire allo scopo previsto. La progettazione prende le mosse dall'idea di una persona, che viene quindi sviluppata prevedendo i possibili contesti nei quali quell'idea verrà applicata, eventuali sue trasformazioni ed esiti.
La progettazione può essere rappresentata come una serie di processi lineari, che inizia con l'identificazione di un problema o del requisito di un prodotto, prosegue con la messa a punto di idee per la soluzione, passa poi alla fase propositiva, con un'opzione di progettazione ritenuta valida, e infine alla scelta vera e propria e alla sua successiva valutazione. In realtà, tuttavia, i processi non sono quasi mai così chiari e precisi: l'esperienza derivante da precedenti realizzazioni può, ad esempio, portare a modifiche del progetto. La valutazione viene quindi a essere un processo costante e retroattivo, attraverso le diverse fasi progettuali.

2) SCIENZA E TECNOLOGIA
Benché scienza e tecnologia presentino molti punti in comune, i loro obiettivi e le modalità di valutazione dei risultati conseguiti sono diversi. Nella sua forma più basilare, la scienza è guidata dalla curiosità e dalla speculazione sul mondo naturale senza alcuna finalità applicativa immediata. Essa mira a produrre teorie verificabili sperimentalmente, valutate secondo criteri di semplicità, coerenza, comprensibilità e potenzialità esplicative.
Nel corso dei secoli sono stati compiuti progressi tecnologici di grande valore pur senza contare su cognizioni scientifiche propriamente dette. Sono ben documentati, ad esempio, i notevoli risultati della tecnologia asiatica alla fine del I millennio d.C., in settori quali la metallurgia, la stampa e l'ingegneria idraulica. Anche le ruote idrauliche, le chiuse, i metodi di conservazione degli alimenti e molti processi metallurgici costituiscono altri casi in cui la tecnologia ha precorso la scienza.

3) PROSPETTIVE STORICHE
Negli anni Trenta Lewis Mumford pubblicò il classico lavoro Technics and Civilization (Tecnica e civiltà), contenente un'analisi degli ultimi mille anni dello sviluppo tecnologico, visti come susseguirsi di tre fasi sovrapposte e interconnesse. La prima fase, denominata "eotecnica" (1000-1750), fu caratterizzata dalla disponibilità e dallo sfruttamento di materie prime come il legno, il vetro e l'acqua, e da un maggiore ricorso all'energia ricavata dal vento e dall'acqua. Seguì una fase detta "paleotecnica" (1750-1900) che potrebbe essere definita un periodo di "capitalismo carbonifero", caratterizzato dallo sfruttamento del carbon fossile e dei minerali di ferro e dalle applicazioni della macchina a vapore. Si arrivò poi alla fase "neotecnica", caratterizzata da una posizione predominante della scienza, dalla produzione di nuovi materiali, ad esempio le materie plastiche, dallo sviluppo dei sistemi a energia elettrica e dall'invenzione del motore a combustione interna, che sostituì la macchina a vapore.
La scala di queste innovazioni tecnologiche e le rispettive velocità di attuazione presentano differenze abbastanza significative rispetto a quanto sperimentato nelle fasi precedenti dell'evoluzione tecnologica. Una caratteristica distintiva di questa epoca è stata la crescente consapevolezza degli aspetti negativi della tecnologia, dovuta in parte al verificarsi di grandi disastri tecnologici. Fra questi, la tragedia avvenuta nel 1984 a Bhopal, in India, dove un'esplosione nell'impianto chimico della Union Carbide provocò una fuga di isocianato di metile, che causò la morte di circa 3000 persone; l'incidente occorso nel 1986 alla navetta spaziale Challenger, esplosa subito dopo il lancio provocando la morte di sette astronauti e, sempre nello stesso anno, il disastro di Černobyl, quando, in seguito a un incendio nel nucleo del reattore della centrale, si ebbe una fuga di scorie radioattive che raggiunse numerose regioni del mondo.
La conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo, meglio conosciuta come Summit della Terra, svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992, ha portato alla ribalta problematiche quali il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile e una gestione più responsabile delle risorse globali, con particolare riguardo all'inquinamento ambientale, allo smaltimento dei rifiuti e alla riduzione del divario tecnologico tra il Nord e il Sud del mondo. In questa nuova fase, sul finire del XX secolo, qualsiasi processo tecnologico sarebbe incompleto se non prendesse adeguatamente in considerazione anche l'impatto sociale e ambientale associato. Da allora le cose non sono migliorate: nel dicembre 1997 infatti, i rappresentanti di quasi tutti i paesi del mondo e delle maggiori associazioni ambientaliste si sono ritrovati a Kyoto, per constatare che i problemi di protezione del patrimonio ambientale sono sempre più gravi e che l'umanità sta esponendosi volontariamente al grave rischio di lasciare in eredità alle future generazioni una Terra "non abitabile". Il settore della tecnologia in cui maggiormente si è acquisita questa consapevolezza è probabilmente quello dell'energia atomica e nucleare, dopo il lancio delle due bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki e la diffusione delle armi nucleari.
Studi storici di diversa impostazione mettono in luce la natura e lo sviluppo della tecnologia. Una prima grossa distinzione può essere operata tra le impostazioni cosiddette "internaliste" e quelle "contestualiste". Nel primo caso, l'attenzione viene posta sugli aspetti progettuali di un particolare dispositivo e sugli elementi correlati, quali ad esempio i possibili miglioramenti tecnici. Le fortificazioni medievali, gli aratri a vomere, le macchine a tastiera, gli orologi, i ponti a travi di acciaio, le macchine a vapore, i razzi interplanetari e la bussola sono stati e sono gli argomenti classici delle esposizioni di taglio internalista. Nonostante il loro carattere informativo, queste argomentazioni non contribuiscono molto ai fini della spiegazione del perché i manufatti abbiano assunto una determinata forma o perché in essi si siano prodotte delle trasformazioni.
Al contrario, nelle descrizioni di tipo contestualista viene sottolineato lo stretto rapporto di influenza reciproca fra sviluppi tecnologici e fattori culturali. L'ambiente economico, sociale e politico in cui si è espletata l'attività tecnologica e nel quale essa ha assunto la sua forma particolare vengono a costituire l'interesse centrale dell'indagine storica.

4) IL CONTROLLO DELLA TECNOLOGIA
La valutazione di quanto la tecnologia sia realmente sotto il controllo umano costituisce argomento di un acceso dibattito attuale. Da un lato troviamo i costruzionisti sociali, i quali ritengono che la tecnologia sia uno strumento foggiato secondo i desideri di chi lo ha creato o, in generale, che siano i gruppi sociali a definire e dare un senso ai prodotti tecnologici. Dall'altro lato si schierano coloro i quali sostengono che la tecnologia esiste come agente autonomo, in grado di pilotare la storia. Secondo quest'ultimo punto di vista, la tecnologia non è al servizio della società ma ne è "padrona", e imprime ai nostri destini, in misura sempre più profonda, forme che sembrano essere inevitabili e irreversibili.
Tra i due opposti poli del costruttivismo sociale e del determinismo tecnologico si collocano varie posizioni intermedie, in qualche modo sostenute dall'evidenza storica. È in effetti vero che grandi e complessi sistemi tecnologici sembrano in grado di sviluppare un proprio dinamismo, e che le tecnologie possono talvolta predisporre le persone a sviluppare determinati stili di vita piuttosto che altri.
La scelta tecnologica dovrebbe attuarsi coinvolgendo le istituzioni politiche e culturali e i cittadini.
L'esercizio della scelta tecnologica dovrebbe attuarsi col coinvolgimento democratico delle istituzioni politiche, culturali e della cittadinanza, e idealmente dovrebbe avvenire dopo la valutazione degli effetti e dell'impatto che il cambiamento associato potrà produrre sui singoli e sulla organizzazione sociale.

5) TECNOLOGIA E CULTURA
La cultura viene spesso chiamata in causa per spiegare il significato delle norme, dei valori, delle credenze e delle convenzioni di un gruppo. I membri di ciascun gruppo interpretano le loro esperienze in termini di questi valori e categorie condivisi, che li distinguono dai membri di altri gruppi. Sulla base di ciò è stata avanzata l'ipotesi che le tecnologie prodottesi in un particolare contesto culturale rechino l'impronta di tale cultura, e ne riflettano i valori e le credenze. Nella nostra epoca Kenji Ekuan, progettista delle moto e degli strumenti musicali Yamaha, ha sostenuto che il design giapponese è caratterizzato dalla "semplicità complessa"; i prodotti sono piccoli e precisi, leggeri e robusti, poco dispendiosi in termini energetici e miniaturizzati, senza perdere in qualità: tutti attributi che, a suo dire, sono espressione della cultura giapponese. La sartoria e la cucina francese sono un ulteriore esempio di come i prodotti tecnologici vengano comunemente considerati l'espressione di valori e regole culturali. In effetti si potrebbe anche ampliare la definizione di cultura, per includere la tecnologia: vale a dire che la cultura può essere considerata espressione di valori, credenze e dei processi tecnologici.

6) IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
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Non tutti i trasferimenti tecnologici hanno avuto le stesse disastrose conseguenze sulla cultura d'arrivo, anche se in moltissimi casi l'adozione di una nuova tecnologia causò grossi cambiamenti nei modelli di lavoro subordinato e nelle strutture sociali. Il cambiamento dei mezzi di fabbricazione dei sandali nell'Africa settentrionale è un caso emblematico. I sandali venivano fabbricati da artigiani calzolai che utilizzavano prodotti locali come cuoio, colla, filo, attrezzi manuali, chiodi, cera e lucido, rivestimenti di tessuto, stringhe, forme di legno e scatole di cartoncino. A un certo punto vennero introdotte le macchine per lo stampaggio a iniezione di plastica – per la produzione di sandali in plastica – ciascuna funzionante per tre turni al giorno con l'impiego di soli 40 operai. Ciò aumentò la produzione dei sandali, che venivano venduti a un prezzo inferiore e duravano più a lungo dei sandali di cuoio, ma il risultato fu deleterio: molte piccole industrie indigene fallirono e vennero meno le opportunità di lavoro; vi fu un incremento della dipendenza dai prodotti di plastica, dai ricambi per le macchine e dai servizi di manutenzione, tutti elementi d'importazione che dovevano essere pagati in valuta estera. Il contestuale aumento del fenomeno dell'inurbamento contribuì all'instaurarsi di una "doppia società".

7) LA TECNOLOGIA APPROPRIATA
Negli anni Sessanta assunse rilievo l'idea di una tecnologia "appropriata", in quanto sviluppata nel rispetto delle esigenze, delle risorse, dell'ambiente e degli stili di vita delle persone che ne fanno uso. Uno strenuo sostenitore di questa impostazione fu l'economista E.F. Schumacher, il quale nel 1973, nella sua opera Small is Beautiful (Piccolo è bello), parlò di una "tecnologia dal volto umano" ricorrendo all'espressione "tecnologia intermedia". Schumacher si basava sulla convinzione di Mohandas Gandhi secondo cui i poveri del mondo possono trarre aiuto non dalla produzione di massa, bensì dalla produzione da parte delle masse. La sua ricetta della tecnologia intermedia è che essa deve sfruttare il meglio della conoscenza e dell'esperienza moderna, mirare al decentramento, essere compatibile con le leggi dell'ecologia, moderata nell'uso delle risorse limitate e studiata per servire l'uomo anziché ridurlo a semplice operatore di macchine.

8)TECNOLOGIA E SOCIETÀ
È chiaro che l'impatto della tecnologia sulla società non è mai stato profondo e importante come ai nostri giorni. Sono in molti, governi compresi, a ritenere che l'incentivazione dello sviluppo tecnologico debba essere una priorità nazionale, visto il suo ruolo fondamentale nella costruzione della ricchezza e dello sviluppo economico di un paese. La tecnologia inoltre accresce la competitività industriale e la qualità della vita di una nazione.
Un quadro chiaro è difficile da ottenere su periodi brevi, perché le aziende hanno bisogno di tempo per imparare a usare in modo efficace le nuove tecnologie e sostituire le strutture di gestione obsolete. Nondimeno, sono in rapida crescita professioni quali il programmatore, l'analista di sistemi, il gestore di rete, l'architetto di database, l'operatore di computer e il tecnico addetto alla riparazione dei sistemi elettronici. Purtroppo queste considerazioni non implicano necessariamente che, ad esempio, coloro i quali vengono rimossi dalle loro vecchie mansioni possano rapidamente reinserirsi nelle nuove aree del mercato del lavoro, né che queste ultime siano in grado sul lungo periodo di creare un numero di posti di lavoro tale da riuscire ad assorbire la domanda di un intero paese.
I progressi nella tecnologia delle comunicazioni a fibre ottiche hanno reso estremamente più rapida la trasmissione delle informazioni, mentre lo sviluppo degli schermi piatti ha svincolato i computer dalle scrivanie. Questi elementi hanno contribuito all'integrazione dell'informatica e della tecnologia delle comunicazioni.
Date le complesse modalità in cui la tecnologia interagisce con la società e con la vita degli individui, è comprensibile che la percezione che se ne ha sia profondamente influenzata dalla natura delle esperienze personali. In generale non è molto sviluppata la comprensione della tecnologia e vi è un riconoscimento globalmente diffuso tra i cittadini dell'esigenza di un maggior grado di "alfabetizzazione tecnologica". In molti paesi, l'inserimento della tecnologia tra le materie della scuola dell'obbligo è una acquisizione recente, finalizzata a migliorare la comprensione e la pratica di questo importante aspetto della società moderna.
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MessaggioTitolo: Re: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptyLun Giu 29, 2009 8:11 am

L'hai scritto tu? Very Happy
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Nicola nevemania
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MessaggioTitolo: Re: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptyGio Lug 02, 2009 2:15 pm

penso proprio di si!!
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MessaggioTitolo: Re: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptyVen Lug 03, 2009 8:17 am

Ma ci avrà messo minimo due ore! Shocked Bravissimo!
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Lele Comabbio Admin
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MessaggioTitolo: Re: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptyVen Lug 03, 2009 6:59 pm

Ve l'avevo detto che stavo lavorando per le introduzioni...una al giorno e le ho fatte tutte Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Introduzione alla Tecnologia   Introduzione alla Tecnologia EmptySab Lug 04, 2009 8:52 pm

Complimenti Emanuele!!!
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